Dopo
la Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel
1992, 178 governi di tutto il mondo, tra cui l'Italia, hanno adottato
l'Agenda 21, un documento di intenti per la promozione di uno sviluppo
sostenibile che tenendo conto degli aspetti sociali, ambientali ed
economici può cogliere anticipatamente eventuali elementi di
incompatibilità esistenti tra le attività socio-economiche e le
politiche di protezione e salvaguardia dell'ambiente.
L'obiettivo dell'Agenda 21 è quello di preparare il mondo alle sfide del prossimo secolo stabilendo:
- criteri cui devono attenersi le politiche dello sviluppo a livello globale, nazionale e locale;
- obiettivi di carattere generale da perseguire entro prestabiliti limiti di tempo.
L'Agenda
21 contiene proposte dettagliate per quanto riguarda le aree
economiche, sociali e soprattutto ambientali: lotta alla povertà,
cambiamento dei modelli di produzione e consumo, dinamiche
demografiche, conservazione e gestione delle risorse naturali,
protezione dell'atmosfera, degli oceani e della biodiversità, la
prevenzione della deforestazione, promozione di un' agricoltura
sostenibile.
Il
capitolo 28 della Agenda 21 invita le autorità locali a giocare un
ruolo chiave nell'educare, mobilitare e rispondere al pubblico per la
promozione di uno sviluppo sostenibile. Le autorità debbono
intraprendere dal 1996, un processo consultivo con le loro popolazioni
cercando il consenso su un' Agenda 21 locale. Attraverso la
consultazione e la costruzione di consenso, le autorità locali possono
imparare dalla comunità locale e dalle imprese e possono acquisire le
informazioni necessarie per la formulazione delle nuove strategie. I
programmi, le politiche ed i piani assunti dalla amministrazione locale
potrebbero essere valutate e modificate sulla base dei nuovi piani
locali così adottati.
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Le Tappe dell'Agenda 21 Locale |
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I principali elementi o fasi che costituiscono il processo di costruzione della Agenda 21 locale sono:
- Attivazione di un Forum:
tutti i soggetti rilevanti a livello locale ai fini di una strategia
ambientale (istituzioni, amministrazioni, soggetti economici,
associazioni, gruppi informali, ecc) devono essere coordinati
all'interno di un Forum finalizzato ad orientare il processo di
elaborazione dell' Agenda 21 e di monitorarne l'applicazione.
- Consultazione permanente:
la consultazione della comunità ha lo scopo di riconoscere i bisogni,
definire le risorse che ogni parte può mettere in gioco, individuare e
istruire gli eventuali conflitti tra interesse diversi e definire una
visione (Vision) dei punti critici e dei punti di forza di una comunità
locale. Il Forum può essere organizzato per gruppi tematici o gruppi
territoriali in modo da attivare tutte le risorse di conoscenza e di
confronto disponibili in loco.
- Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo stato dell'Ambiente:
raccolta di tutti i dati di base sull'ambiente fisico, sociale ed
economico su scala provinciale. Un vero audit urbano che serva a
costruire, attraverso indicatori ambientali, il Rapporto sullo stato
dell'ambiente di una Provincia o di un Comune su cui si svilupperà la
discussione per la redazione dell'Agenda 21 locale con l'aiuto del
Forum locale.
- Obiettivi e priorità
(Target): nella definizione dell'Agenda 21 locale, la definizione
degli obiettivi ambientali e di sostenibilità, quanto più concreti e
quantificabili, deve essere integrata con la formulazione di un ordine
di priorità. Gli obiettivi generali e le priorità si devono tradurre in
programmi indirizzati a obiettivi specifici associati a precise
scadenze temporali.
- Piano di Azione Ambientale:
esso deve essere inteso come un programma di azioni concrete e
necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati, con la definizione
degli "attori" che saranno responsabili dell'attuazione, delle risorse
finanziarie e degli strumenti di supporto.
- Monitoraggio, valutazione e aggiornamento del Piano di Azione:
devono essere attivate procedure di controllo sull'attuazione e
sull'efficacia del Piano di Azione con rapporti periodici che
individuino i miglioramenti e i peggioramenti della situazione
ambientale. La valutazione della sintonia tra i piani tradizionali di
organizzazione del territorio (PTP, Piani di sviluppo, Piani d’area, ed
i PRG comunali, ecc) ed il Piano di Azione ambientale potrà essere
fatta con la valutazione ambientale strategica (VAS) ossia la
valutazione del grado di sostenibilità della pianificazione rispetto
agli obiettivi di qualità fissati dal Piano di Azione Ambientale
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Il Forum è un
organismo autonomo di partecipazione della comunità locale che ha il
compito di fissare e verificare in maniera condivisa condizioni di
sostenibilità attraverso la selezione di indicatori e di obiettivi da
conseguire nel medio-lungo termine. Sono invitati a costituire il Forum
Agenda 21 i rappresentanti della comunità provinciale e del mondo
produttivo - Associazioni di consumatori - Associazioni ambientaliste -
Sindacati - Gruppi d'interesse - Ordini professionali - Associazioni
di categoria - Aziende ed enti pubblici e privati. Il Forum interviene
nelle fasi chiave di avanzamento del lavoro con funzioni consultive,
propositive e di verifica quali:
- Presentazione del progetto Agenda 21
- Consultazione per individuare priorità ambientali locali, indicatori di sostenibilità, obiettivi
- Predisposizione del Rapporto sullo Stato dell'Ambiente
- Consultazione sulle prime elaborazioni - Impostazione del Piano d'Azione Ambientale
- Presentazione e discussione dei risultati finali
Gli obiettivi del Forum:
- garantire il dialogo e l'interazione con le parti sociali coinvolte
- promuovere la partecipazione di cittadini e la crescita di consapevolezza
- individuare le priorità ambientali, gli obiettivi e la struttura degli indicatori di sostenibilità
- definire possibili percorsi operativi e linee di intervento
- contribuire alla verifica, al controllo e alla valutazione dei risultati
L'Amministrazione
pubblica promuove la costituzione del Forum e ne propone una possibile
ipotesi organizzativa. Il Forum è comunque un organismo autonomo di
rappresentanza ed è retta da un Presidente. |
Rapporto sullo Stato dell'Ambiente |
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Per la necessità di valutare i progressi che vengono compiuti su
scale provinciale verso condizioni di sostenibilità, sarà utile
elaborare una Relazione sullo Stato dell'Ambiente. In particolare tale
Relazione dovrà essere uno strumento pensato e costruito per:
- sviluppare
risorse e strumenti (indicatori) che permettano di valutare i progressi
compiuti in direzione dello sviluppo sostenibile;
- creare l'opportunità di acquisire i valori, i principi e le buone pratiche del vivere in maniera sostenibile;
- rendere conto a cittadini, amministratori, operatori sociali dello stato di salute della realtà territoriale in cui vivono.
Nel
confronto con il Forum si possono raccogliere suggerimenti, concordare
gli obiettivi generali e la tipologia degli indicatori da elaborare e,
nel caso fosse necessario, elaborare eventuali linee di intervento e
modifiche al Piano d'Azione. Ma che cos'è un indicatore? Un indicatore è
una misura quantitativa di un certo fattore e può essere utilizzato per
valutare meglio la salute e la vitalità di un determinato territorio
nel tempo. Gli indicatori di sviluppo sostenibile non devono considerare
solo le questioni ambientali, ma anche il sistema economico-produttivo,
sociale e culturale locali. Essi possono essere un grande mezzo per
conoscere gli aspetti caratteristici di una società sostenibile. |
Piano di Azione Ambientale |
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Il Piano d'Azione Ambientale è un programma di azioni concrete volte a
migliorare le condizioni del territorio e la qualità della vita dei
cittadini. Il compito di definire e poi attuare il piano non è
dell'autorità locale, ma degli "attori" della comunità: (istituzioni,
mondo scientifico, imprese, sindacati, associazioni di cittadini,
Comprensori, Comuni, ecc.), che hanno il compito di fissare gli
obiettivi a lungo termine, stabilire le risorse finanziarie e gli
strumenti di supporto. Per fare in modo che gli obiettivi siano
raggiunti il Piano d'Azione deve essere legato ai processi di
pianificazione che si stanno avviando localmente, agli strumenti di
governo del territorio, oltre che alle risorse previste per
l'attuazione. Oltre tutto, un Piano d'Azione strategico deve contenere
dei "target" a breve e lungo termine e descrivere i meccanismi con cui
valutare il loro raggiungimento. Il Piano d'Azione Ambientale è così
strutturato:
- analisi dei problemi e delle opportunità locali individuati dalla collettività durante il Forum;
- selezione degli obiettivi generali e operativi a lungo termine;
- selezione di target e sviluppo di azioni correttive nel tempo;
- analisi degli strumenti di governo del territorio e delle risorse previsti dalle vigenti normative;
- verifica dello stato di attuazione delle politiche in atto nel territorio;
- promozione
di un confronto continuo con tutti i soggetti interessati per la
verifica dell'efficacia del P.A. e il suo aggiornamento.
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